Pesca a Spinning: la lampuga da terra - Pesca Fishing Shop

Come ogni anno, l’arrivo dell’estate porta con sé un elevato innalzamento delle temperature che sconvolge le abitudini di ogni anello della catena alimentare marina.

Sai che c'è di buono per lo spinning da terra? Leggi l'articolo sullo Shop PFS!

Alla fine della stagione estiva, lo strato superficiale dell’acqua raggiunge le temperature più alte, creando nel sottocosta un ambiente ideale per la vita di tantissime specie di pesci, predatori e non. Un predatore che accosterà sara proprio la lampuga.

Tutta questa abbondanza porta spesso e volentieri a dei veri e proprio spettacoli della natura, le cosiddette mangianze, che in casi e ambienti particolari, non è raro trovare a portata di lancio per chi pesca a spinning da riva.

Probabilmente, tra le più “adrenaliniche” che possiamo osservare, ci sono quelle generate da un predatore che si fa vedere vicino a riva solo nel periodo di fine estate - inizio autunno, dove trascorre la prima parte della sua vita. E che proprio lanciando da terra potrà essere pescato...

Stiamoo parlando della Coryphaena hippurus, ovvero la lampuga!

Questo coloratissimo pelagico approfitta dell’abbondanza di aguglie e acciughe per le sue scorribande sottocosta, esibendosi in lunghi inseguimenti a pelo d’acqua, spettacolari salti e grosse cacciate di gruppo.

Sono spettacoli visibili da terra nei mesi estivi e autunnali.

In questo articolo su Pesca Fishing Shop cercheremo di riassumere tutti i punti principali sul dove come quando tentare l’incontro a spinning con questo magnifico predatore, da molti considerato il pesce più divertente in assoluto da pescare con le esche artificiali.

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Lampuga: ambienti e postazioni da pesca a spinning - Pesca Fishing Shop

Sicuramente l’ambiente è la cosa a cui dare maggiore importanza se si vuole arrivare con successo alla cattura di qualche lampuga.

Essendo un pelagico che passa la maggior parte della vita in alto mare, anche da giovane, pur frequentando il sottocosta, mostra questa innata preferenza, avvicinandosi principalmente a tratti di costa rocciosa a picco sul mare, con profondità elevate, acque limpide e ben ossigenate.

Si fa vedere talvolta anche dalle scogliere esterne frangiflutti dei grandi porti con molto fondale, attirate dalle forti correnti che questi ambienti generano e dall’abbondanza di cibo.

Per quel che riguarda le spiagge, non sono certo una tipologia di spot dove si possono incontrare facilmente le lampughe: diciamo che si tratta di un ambiente da evitare, eccezione fatta per quegli arenili ad alta energia, dove l’elevata profondità può spingerle a fare qualche capatina entro i primi 50 metri.

Tuttavia, fatta eccezione per alcuni spot particolari, l’incontro con questo pelagico dalle spiagge rimane molto casuale, difficilmente ripetibile con costanza. Incontri che si ripetono, giorno dopo giorno, sono invece molto più probabili in qualche bella scogliera profonda se si parla di lampuga.

Dedichiamoci quindi principalmente a questo ambiente: la roccia a picco.

Peschiamo a spinning da terra davanti alle scogliere profonde: qui la lampuga nuota in branchi!

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Qui sarà meno disturbata e, di conseguenza, meno smaliziata nei confronti dei nostri artificiali.

Individuato un tratto di scogliera dove le nostre amate lampughe potrebbero accostare, non lasciamo nulla al caso e cerchiamo prima di tutto di trovare una bella punta dove posizionarsi.

Come ogni pelagico che si rispetti, anche i Corifenidi sono sempre in movimento e percorrono ogni giorno decine di km in costante ricerca di cibo, per questo è più conveniente, anziché spostarsi in scogliera in loro ricerca, aspettare il loro passaggio su qualche punta che si allunga verso il largo, luoghi che generano forti correnti che attirano in zona prede e predatori di molte specie.

Il richiamo da pesca per la lampuga

Fortunatamente per noi, le lampughe sono predatori attivi soprattutto nelle ore centrali dalle giornata, da metà mattinata al tardo pomeriggio, uno dei pochi casi nello spinning da terra in cui alba e tramonto non sono i momenti migliori.

Come precedentemente accennato, questa è una pesca di “attesa” da postazione fissa, dove si può passare da momenti di apparente lancia e recupera nel vuoto, a minuti di vero e proprio delirio, con cacciate sotto i piedi e strike multipli.

C’è qualcosa che possiamo fare, nei momenti per così dire “morti”, per attirare i pesci nella nostra zona, o siamo completamente in balia dei loro spostamenti ?

Decisamente sì, qualcosa per attirare verso di noi i pesci che si trovino in zona ma non a tiro di lancio si può fare.

Le lampughe sono molto sensibili ai richiami sonori: probabilmente, essendo le loro cacciate molto rumorose in superficie, sono attratte da ogni cosa che rompa la calma superficiale di un mare piatto e silenzioso.

Fare rumore con l'artificiale! Ecco un piccolo trucco!

Per questo, in assenza di segnali di predazione, è buona norma utilizzare artificiali top waterparticolarmente rumorosi, come i popper o le cosiddette “saponette”.

Non è solo questione di vista... per la lampuga!

Queste esche, lanciate con forza da terra, con la nostra canna, saranno in grado di volare molto lontano e... di scatenare la curiosità delle lampughe (e non solo) anche a grande distanza dall’esca stessa.

Questi tipi di artificiali, se da una parte sono un ottimo richiamo, non sempre risultano anche catturanti.

Può capitare infatti che i predatori si limitino a seguire, anche a pochi centimetri dall’esca, ma senza attaccare.

Per questo sta a noi, una volta portato il pesce a tiro di lancio, cambiare velocemente artificiale per cercare di scatenare il loro istinto predatorio su un'altra esca da spinning.

Questa è una precisa strategia!

Tu provala e facci sapere. Aspettiamo qualche tua fotografia per le pagine social di Pesca Fishing Shop!

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Le esche per le lampughe

Se mi venisse chiesto qual è il miglior tipo di artificiale per le lampughe, la mia risposta, pur rischiando di sembrare superficiale, sarebbe “tutte”. Come pesce predatore, la lampugaCoryphaena hippurus, anche se spesso è molto aggressiva, tende a stancarsi in fretta di un’esca lanciata più volte nel branco.

In questo la lampuga dimostra furbizia. Se quell'esca magari ha già bucato qualche "compagno di branco" faranno in fretta a schivarla e snobbarla.

Per questo, cambiare spesso e drasticamente tipologia e colore, può aiutare molto nel mantenere i pesci curiosi ed aggressivi, evitando la dispersione del branco.

Non è raro vederle arrivare e buttarsi con foga su popper e minnow e poco dopo ignorare tutto ciò di simile.

Non c’è certo bisogno di scendere in scogliera con 40 o 50 esche diverse, cosa tra l’altro anche faticosa da fare, visto che gli spot da lampughe sono generalmente molto isolati e difficili da raggiungere, costringendoci a lunghe scarpinate dove l’attrezzatura, più viene ridotta al minimo indispensabile, e meglio è.

La plano del buon “lampugaro” deve essere prima di tutto, più che stracolma di esche, ricca di varietà: avere con sé qualche top water, da un rumoroso popper ai più silenziosi “walking the dog”, una manciata di jig, sia classici che testine piombate dressate con “pelo” da 20 a 40 gr, 4 o 5 minnow di varie misure e azioni e perché no, mettiamoci pure 1 o 2 stickbaits e il gioco è fatto: ci basteranno per coprire ogni situazione in cui potremo ritrovarci, dai momenti di ricerca alle fasi in cui c’è bisogno di stimolare nuovamente i pesci svogliati.

Tipi di recupero

Questi predatori, essendo pesci molto veloci e voraci, tendono ad attaccare le nostre esche in corsa e ad essere stimolati da recuperi sostenuti e ricchi di sbandate dell’esca, brevi stop e ripartenze in velocità.

Animare l'esca lanciando a spinning da terra non sarà sempre facilissimo.

Da evitare sicuramente recuperi lineari, lenti o stop dell’artificiale troppo lunghi, che spesso portano soltanto a inseguimenti con rifiuti all’ultimo momento.

Al contrario, variare più volte anche durante lo stesso lancio, velocità e tipo di recupero, può essere l’arma vincente per far terminare l’inseguimento con un attacco violento.

Senza dubbio, quando si tratta di personalizzare un recupero, i jig ci vengono incontro, con la possibilità di “skipparli” recuperandoli a gran velocità a canna alta, come fossero un’esca di superficie, di fare dei veloci saliscendi più o meno ampi, il cosiddetto recupero a “dente di sega”, o di recuperarli nello strato d’acqua che crediamo più propizio nel caso le lampughe non cacciassero a pelo d’acqua.

Non a caso, le testine piombate, arricchite di pelo o da un’esca in silicone, sono tra la tipologia di artificiali più usate dagli spinner sia da terra che dalla barca, per insidiare questo predatore.

L’importante, come detto in precedenza, è il non finire per dare troppo fiducia ad un solo tipo di esca ma restare sempre di mentalità aperta. Amici di Pesca Fishing Shop, state pronti a montare anche l’esca che generalmente usiamo meno, pur di mostrare ai pesci qualcosa di nuovo e diverso, nel caso questi tendano a diventare sempre più svogliati.

Improvvisazione e fantasia saranno le parole chiave per riuscire ad ottenere qualche attacco in più quando ormai i giochi sembrano finiti.

Attrezzature per la pesca della lampuga a spinning

Le attrezzature che andremo ad usare, dovranno adattarsi non solo ai predatori a cui miriamo nelle nostre uscite, ma anche all’ambiente, non certo comodo e ospitale.

Nelle scogliere naturali, spesso siamo costretti a doverci adattare a postazioni alte sul mare, piccoli pianerottoli con un muro di roccia subito dietro alle spalle o comunque zone dove l’equilibrio è precario.

Quindi, a parte l’ovvia attenzione che va sempre prestata quando ci ritroviamo a pescare in questo tipo di ambienti, da frequentare sempre almeno in coppia, la canna da utilizzare dovrà anche darci una mano a gestire meglio l’azione di pesca in questi scenari, senza costringerci a posizioni innaturali pur di far nuotare l’esca anche negli ultimi metri.

Canne lunghe, tra gli 8’ e gli 8’6” possono darci una mano nell’affrontare con più facilità spot di questo tipo, sia per quel che riguarda il lancio, facendoci guadagnare qualche metro di distanza, che con pesci come le lampughe che possono passare a 20 come a 60 metri da riva, non guasta di certo. Inoltre, avere la vetta che a canna bassa riesce a stare quei 30 – 40 cm più vicino all’acqua ci permette di far lavorare correttamente minnow, wtd o stickbait per qualche metro in più, rispetto ad attrezzature corte, senza contare poi la possibilità di gestire meglio un pesce nelle ultime fasi di combattimento, che arrivato sottoriva, cerca di sfogare le sue ultime forze per sfregare la lenza nelle rocce sottostanti.

Ancora una volta avere una leva lunga può essere di aiuto per tenere la treccia lontano dalla scogliera, evitando rotture dell’ultimo momento.

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Trecciati e terminali in fluorocarbon
Per quel che riguarda libbraggi e potenza di lancio, se è vero che le lampughe sono dei gran combattenti capaci di veloci fughe e spettacolari salti, c’è anche da dire che nel periodo in cui accostano, molto raramente superano i 4 kg di peso, di conseguenza, rientrano senza problemi tra i pesci gestibili con attrezzatura da spinning medio.

Mulinelli taglia 4000, canne con potenza di lancio 10 – 40 gr, trecciati da 20 lb e finali in fluorocarbon dello 0,45 sono più che sufficienti per sfiancare in tempi ragionevoli questo predatore.

Amici di Pesca Fishing Shop, c’è da dire però che è assolutamente sconsigliato scendere sotto i suddetti libbraggi di treccia e canna: l’ambiente in cui andremo ad insidiare le lampughe è territorio di caccia anche di tunnidi, ricciole, dentici e altri predatori che possono dare del filo da torcere anche con attrezzi ben più robusti.

Non facciamoci trovare impreparati con attrezzature sottodimensionate, nel caso qualche “sorpresa” venisse a mordere il nostro artificiale. Aspettiamo il vostro ordine sullo Shop PFS ;-)

Altri pelagici in scogliera

Nella scogliera alta, forse l’ambiente più ricco che offre le maggiori potenzialità di fare qualche cattura da sogno tra i vari tipi di spot che possiamo affrontare da terra, specialmente nello stesso periodo in cui accostano le lampughe, l’incontro con palamite, alletterati, ricciolette e altri predatori minori, è abbastanza frequente, questo rende una pescata a loro dedicata estremamente varia e ricca di sorprese, e non una monotona attesa del passaggio del branco.

Non è per niente raro ritrovarsi a combattere un tonnetto dopo aver sparato un jig sulla lunga distanza, o vedere il proprio popper attaccato da una bella palamita mentre si sta cercando di attirare qualche coloratissimo Corifenide (la lampuga) senza contare tutti i piccoli predatori come occhiate o aguglie che vengono a rompere la monotonia nei tempi “morti”, buttandosi senza timore su grossi jig o long jerk anche da 170 mm.

Spettacoli del mare!

In definitiva, facendo spinning alle lampughe spesso ci si ritrova ad avere a che fare con prede inaspettate e spettacoli del mare mozzafiato il tutto immersi in un contesto incantevole, cosa che può trasformare, nelle giornate più fortunate, una semplice pescata in un’esperienza unica che rimarrà indelebile nella nostra mente per molto tempo!

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