Surfcasting invernale dalle spiagge profonde – Pesca Fishing Shop

Se la stagione tiepida tende a protrarsi sempre di più, con estate e stagioni intermedie sempre più lunghe, è comunque vero che giunti agli inizi del periodo invernale non ci si può esimere dal freddo. Questo è tanto più vero per chi pesca a surfcasting.

Le temperature rigide che sentiamo sulla nostra pelle influenzano anche la distesa blu. È proprio evidente che siamo in inverno, anche per quanto riguarda la temperatura dell'acqua di mare.

Una su tutti: la spigola!

Questa condizione climatica fa sì che l'attività di molte specie vada più o meno intensamente diradandosi; in realtà, noi “del surf” sappiamo trarre benefici anche dai mesi più gelidi...e che benefici!

Sicuramente parlando di lancio nell'onda durante l'inverno ai più viene in menta la spigola, specie legata in modo preponderante al mare formato, alle scadute, alle condizioni più canoniche del surfcasting insomma; nelle stesse condizioni possono capitare poi anche altre specie.

Surfcasting d'inverno però non è solo questo; scegliendo lo spot giusto si può fare dell'ottima pesca dalla spiaggia anche nelle giornate di alta pressione, soleggiate e con mare calmo: tale spot deve presentare caratteristiche ben precise, e allora vedremo che pesci di taglia possono uscire quando l'onda non frange.

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Surfcasting invernale dalle spiagge profonde

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Il super-classico

Partiamo parlando del surfcasting più classico, che è nato proprio per essere praticato in questa stagione, sfruttando l'energia dinamica del mare che, causata dalle maree (in oceano) o dal vento (adattamento mediterraneo), smuove il fondale rimette in circolo elementi di vari livelli della rete trofica e ricrea le condizioni per cui per noi è possibile trovare predatori vicino alla costa.

Attenzione, ecologicamente col termine "predatore" si intende qualunque animale che si nutre di altri animali, di conseguenza per esteso è predatore tanto la spigola che caccia organismi di grosse dimensioni, quanto ad esempio il sarago maggiore, altro protagonista del surf freddo praticato a mare mosso, che si nutre di animali più piccoli.

Pillole di dinamica dei litorali

Il palcoscenico delle nostre pescate è la spiaggia, un palcoscenico “duro” in inverno. In una stagione difficile come questa, sarà bene conoscere a fondo ogni spiaggia dalla quale pescheremo, per poter avere maggiori chances di successo.

Posto che la maggior parte dei nostri litorali è costituita, dove non c'è roccia, da arenili bassi o medio bassi, ragioneremo in prima battuta proprio su ciò che accade in questi, cercando di essere il più chiari e concisi possibile.

Le onde vengono generate dall'azione del vento al largo, iniziano a propagarsi attraverso una trasmissione di energia, che va dalla superficie fino ad una certa profondità, corrispondente alla metà della lunghezza d'onda (la distanza tra due creste).

Si può capire come quando tale profondità coincide con la profondità del fondale le onde inizino ad interagire col substrato, andandolo a smuovere... ma solo leggermente.

La vera violenta azione sul fondale si ha in corrispondenza di repentini cambi di profondità, corrispondenti alle barre antistanti i canaloni o i truogoli: lì le onde frangono e il movimento sinora solo di energia si trasforma in movimento di materia, sono le zone dove fare surfcasting.

Dove non è “piatto”

Queste combinazioni di depressioni e innalzamenti del fondale, a loro volta, sono dovute ai moti stessi dell'acqua, che scavano ed accumulano il detrito del fondale malleabile.

Surfcasting invernale dalle spiagge profonde

Perché piazzare le esche proprio dietro a dove frangono le onde?

Per diversi motivi in realtà, il più banale dei quali è il fatto che là dietro l'acqua è più profonda che altrove, dunque la zona è preferita dai pesci, in secondo luogo i canali e le buche sommersi possono essere potenzialmente zone di erosione o di accumulo di sostanze organiche, in ogni caso zone nevralgiche della rete trofica delle spiagge.

I pesci della pesca a surfcasting invernale

Individuati i punti in cui conviene concentrare i nostri sforzi di ricerca, vediamo quali specie abbiamo maggiori probabilità di incontrare. Già era stato accennato, le scadute invernali hanno nella spigola il target più rinomato.

Il comportamento opportunistico di questo pesce, che è in grado di nutrirsi di uno spettro di prede davvero ampio, fa sì che le modalità per catturarlo possano essere molteplici. Le tecniche per pescare le spigole andranno dalla pesca col cefalo vivo ad una più classica tecnica che prevede l'utilizzo di esche quali cannolicchio, filetto di calamaro o seppia, sardina, ecc.

Senza incorrere in esagerazioni, è bene utilizzare ami di una certa grandezza quando si tenta la spigola con esche voluminose, per evitare di sfilarle il boccone di bocca anziché ferrarla; in abbinamento, sarebbe bene utilizzare braccioli non troppo corti, almeno un'ottantina di centimetri, ancor meglio un po' più lunghi, per far sì che il predatore non si insospettisca durante il tentativo di ingoiare l'esca.

Surfcasting invernale dalle spiagge profonde

Spigola, ombrina, sarago e…

Talvolta, in particolar modo laddove l'acqua è ben "grassa", ricca di nutrienti e con un buon quantitativo di detrito vegetale, cercando la spigola potrà capitare l'ombrina, specie dal fascino particolare, che in questi ultimi anni sembra diffondersi sempre più, dando rincuoranti segnali dopo un lungo periodo in cui la specie pareva essersi estremamente rarefatta. Altre volte, soprattutto utilizzando la sardina, incapperemo in qualche meno desiderato grongo, che però, qualora dovesse essere di taglia importante, potrà comunque farci divertire.

Un bel po' differente è invece l'approccio al sarago maggiore, altra mira tipica del surf tra le onde invernali, che va cercato con mare a volte ancora più formato, tanto nelle buche quanto in mezzo alla schiuma, con braccioli corti e ami più piccoli, per adattarsi meglio alla morfologia della sua bocca e al suo modo di cercare cibo e nutrirsi. Come esche, le solite viste in precedenza, ma confezionate in bocconi idonei ad essere innescati su ami diciamo intorno al 4.

 

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