Pesca al luccio a inizio stagione

Publicato : 18/04/2019 03:28:17
Categorie : Blog

Aprile è arrivato, un mese che i pescatori di lucci attendono con ansia, perché dal 1 di aprile in molte regioni riapre la pesca al luccio. Essendoci stato il "fermo pesca" sarà più facile incontrarne uno predisposto ad attaccare le nostre
esche.
Anche le temperature sono generalmente favorevoli in quanto non fa né troppo caldo, né troppo freddo. Poi, probabilmente, il mese sarà accompagnato da piogge che terranno più aperte le cosiddette finestre temporali nelle quali i lucci tenderanno ad alimentarsi.

Bene, è arrivata l'ora di uscire a pesca di lucci

 

 

Viste le grandi piogge scese nei giorni scorsi decido di non orientarmi in qualche fiume di fondo valle per non incappare in acque troppo torbide o correnti troppo elevate e quindi ripiego su un lago, il lago di Fimon, sito a Vicenza. Qui, personalmente, ho sempre avuto belle soddisfazioni in termini di catture, oltre a una vista paesaggistica che, circondato da un contesto collinare, fa lasciare senza fiato.
Il lago è soggetto a una forte pressione di pesca dove la ricerca del luccio la fa da padrona; c'è tanta vegetazione, anche per questo i modi più redditizi in termini di catture sono di andare a spinning da riva, a top water, oppure attrezzarsi con imbarcazione / bellyboat per inoltrarsi nel suo specchio d'acqua.
Decido di utilizzare il bellyboat, con il vantaggio di potermi avvicinare allo spot in modo più silenzioso rispetto ad una imbarcazione; sarò meno visibile agli occhi del luccio una volta che il sole si alza nel cielo.

Sul Fimon in bellyboat alla ricerca di lucci
Provo subito a pescare con una spinnerbait, per cercare di battere molta acqua nel minor tempo possibile; pensavo di trovarmi con pesci "in attività" ma, con il passare del tempo, capisco che non è così. Decido di cambiare approccio passando dallo spinerbait a varie tipologie di jerk, cercando una presentazione più o meno invasiva ma di lucci nemmeno l'ombra. Mi guardo intorno ed è tutto piatto, nessuno che pescava nulla, e l'assenza di vento non aiutava sicuramente.
In questi casi bisogna fare tesoro delle proprie esperienze trascorse e opto per un approccio delicato.
Visto che questa soluzione mi aveva già dato delle soddisfazioni in condizioni simili, decido di montare uno shad di dimensioni generose ma spiombato, ovviamente armato di ancorette perché l'intento sarà quello di farlo lavorare sotto il pelo d'acqua.
La risposta non tarda ad arrivare, dopo pochi lanci ecco la botta in canna e sì: un bel luccio di 96 cm non ha saputo resistere a una presentazione soft.
Quindi ricordatevi che ad ogni uscita di pesca che farete, andrete ad aggiungere un tassello sul vostro bagaglio di esperienza personale, FATENE TESORO.
Per qualsiasi domanda non esitate a contattarmi sarò più che lieto di darvi un riscontro.

Alfonso Cuomo

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