Stiff Rig: terminale da pesca a carpfishing – Pesca Fishing Shop

Stiff Rig: il terminale da pesca a carpfishing del carpista inglese Mike Kavanagh. Come costruirlo con amnesia o fluorocarbon e amo da carpa – PescaFishingShop.com

Lo stiff rig è il terminale da pesca a carpfishing pensato dal carpista inglese Mike Kavanagh. Gli stiff rig videro la luce nel Regno Unito come alternativa ai terminali tradizionali, costruiti con morbida treccia.

Lo scopo per cui il terminale stiff rig era stato chiamato a entrare in gioco nel panorama del carpfishing anglosassone era forse "solo" di differenziarsi "dal solito", comportandosi meccanicamente in maniera molto diversa, e che la carpa trovasse più difficile da espellere poiché dopo numerose catture erano diventate molto difficili da catturare.

In Italia i primi articoli su quest’argomento furono a firma di Danny Fairbrass intorno alla fine degli anni 90.

Molti noti carpisti utilizzano spesso durante le loro pescate i terminali rigidi.

Tra questi possiamo menzionare il celebre pescatore inglese Terry Hearn, il carpista tedesco Christian Finkelde e l’olandese Leon Hoogendijk.

Curioso? Leggi quello che abbiamo scritto qui sotto!

STIFF RIG CARPFISHING 

Come funziona e allama lo stiff rig?

La carpa si alimenta aspirando il cibo dal fondo.

Chiunque avrà osservato le nostre amiche baffute mentre sono intente a cibarsi, avrà notato che per aspirare vanno molto vicino al fondo con la bocca, assumendo una posizione obliqua.

Successivamente si spostano, alzano la testa ed espellono quello che non reputano commestibile.

Proprio questo loro movimento è alla base del funzionamento dei nostri rig, in quanto una volta aspirato l’innesco, muovendosi tendono la montatura che grazie alla resistenza offerta dal piombo fa penetrare l’amo nella bocca.

Nel caso degli stiff rig, il terminale è già disteso, quindi basta un minimo spostamento affinché l’amo si punti.

L’efficacia degli stiff rig è anche dovuta al fatto che grazie alla rigidità del materiale impiegato, a livello dell’occhiello dell’amo, si crea una forma tipo bent hook che aiuta la meccanica di funzionamento del terminale.

 

Minuterie da carpa, fili e accessori per costruire lo stiff rig 

All’inizio quello più utilizzato era l’amnesia, fino quando in seguito ad alcuni episodi di carpe perse nel sottoriva, a causa di ostacoli, il suo impiego diminuì.

L’amnesia è rigido ma è uno dei fili più vulnerabili se messo in contatto con oggetti taglienti.

Le prestazioni derivano unicamente dalla sua generosa sezione ma qualunque altro nylon dello stesso diametro, è più resistente all’abrasione.

La naturale evoluzione fu di cercare un materiale che fosse altrettanto rigido ma più resistente all’abrasione. Oggi il materiale più usato è forse il fluorocarbon che unisce entrambe queste caratteristiche.

I suoi vantaggi rispetto al nylon possono essere così riassunti:

- molto meno visibile avendo un indice di rifrazione prossimo a quello dell’acqua (utile di giorno in acque basse e chiare)

- densità del 70-80% superiore che gli permette di distendersi perfettamente sul fondale

- a parità di diametro ha una maggiore resistenza all’abrasione

- insensibile agli sbalzi termici e ai raggi UV

- carico di rottura al nodo bagnato identico a quello asciutto, non assorbendo acqua

- essendo rigido ha una memoria meccanica abbastanza accentuata, che può essere eliminata passandolo sul vapore di un pentolino con acqua in ebollizione.

Come si fa un terminale stiff rig? 

Fare un terminale stiff rig non è difficile. Si usano fluorocarbon di diametro 0,45-0,48 mm (25-30 lb), ricorrendo a uno spesso 0,60 soltanto in situazioni difficili di ostacoli taglienti sul fondo (pietre o cozze). Negli ultimi anni è divenuto sempre più popolare un terminale per esche galleggianti chiamato chod rig che è costituto da una sezione molto corta (3-5 cm) in materiale molto rigido collegata ad un trave in leadcore.

Si presenta come un helicopter rig dove il terminale è lungo solo pochi cm. Una volta che il pesce aspira l’innesco da carpfishing, la grande rigidità del materiale allama quasi istantaneamente il pesce nel labbro inferiore, rendendo quasi impossibile l’espulsione. Gli stiff rig hanno il grande vantaggio di non aggrovigliarsi in virtù della loro rigidità e in alcune situazioni possono fare la differenza, sarà l’esperienza a suggerirci quando è meglio usare questi rig invece che quelli in treccia illustrati precedentemente.

Abbiamo parlato di trecce e di stiff rig ma come dicevano i latini “in media stat virtus”  e cioè la verità sta nel mezzo e quindi perché non combinare un materiale morbido ad uno rigido prendendo alcuni pregi da entrambi?

Ecco i combi rig che possono essere costruiti con una treccia guainata, spellata dove serve per avere una sezione morbida, oppure legando uno spezzone di nylon o fluorocarbon ad uno spezzone di treccia tramite un nodo affidabile (Albright).

 

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