Spinning alla spigola: consigli di pesca – Pesca Fishing Shop

Spinning alla spigola: consigli di pesca su canne, mulinelli, trecciato, esche artificiali, spot (foce, porti, scogliera), condizioni meteo / mare - PescaFishingShop.com

La spigola è probabilmente il predatore più difficile e lunatico del nostro sottocosta che si possa pescare a spinning. Come tanti sapranno, il suo nome scientifico è Dicentrarchus labrax ma nonostante questo nome di classificazione, in Italia, per la “Regina” esistono moltissimi nomi locali che, da regione a regione e da provincia a provincia possono andare da “luvasso” a “ragno”, aggiungendosi ai due nomi più comunemente diffusi, vale a dire, “spigola” e “branzino”.

Pescare: il bello della spigola

Il Dicentrarchus labrax è un pesce predatore che abita tutto il Mar Mediterraneo, abitualmente nella fascia che va fino ai 50 metri di profondità; dunque si tratta di un pesce costiero per eccellenza. Dotato della capacità di adattarsi all’acqua dolce, può risalire le foci dei fiumi per svariati chilometri in cerca di cibo, abitando stabilmente le foci dei grandi fiumi, ma anche lagune e stagni costieri. Indifferentemente dal tratto di mare in cui si trova, si nutre principalmente di piccoli pesci, dal cefalo all’occhiata, dal sarago alla piccola salpa. L’esperienza di pesca però ha permesso al sottoscritto di poter verificare che la spigola è un animale onnivioro, vale a dire che, in caso di necessità, manda giù anche anellidi e crostace: una dieta che è molto ampia e, tanto per fare un esempio, non è propria di altri predatori costieri come il pesce serra.

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Esche artificiali adatte alle condizioni di pesca

Le capacità predatorie della spigola sono eccezionali e sono dovute alla vista, che in questa specie sembra essere particolarmente sviluppata, e alla linea laterale, ben visibile sul fianco. Quest’ultima, per quanto riguarda lo spinning, ci “aiuta” nella scelta dei nostri artificiali. In che senso? Semplicemente, in situazioni di poca luce, di acque torbide o di notte cerchiamo di preferire esche con rattle interni, per quanto riguarda i minnow, o gomme tipo shad con la coda vibrante, o ancora top water tipo popper o WTD (walking the dog). Ricordiamoci che la spigola caccia o in agguato, e quindi sta ferma, o sul fondo o tra gli scogli, o “in corrente”. Questo è un aspetto fondamentale da tenere presente durante le nostre uscite ed è importantissimo riuscire a “leggere” il mare cercando di trovare gorghi e buche e lanciare a favore della corrente per farci arrivare i nostri “giocattoli” in maniera adeguata, ma è una cosa che ci verrà spontanea con l’esperienza e l’andare a pescare spesso in mare.

Il vasto regno della spigola

I luoghi preferiti dalla spigola per cibarsi sono le foci e le spiagge attigue, i porti e le scogliere. Anche in questo caso, lo spot di pesca dovrà condizionare il nostro modo di fare spinning. Dovremo essere, appunto, noi pescatori a decidere al meglio l’artificiale, montando sul nostro moschettoncino quello che più si adatta ad insidiare la “regina” nel suo… regno. In questo articolo di introduzione alla pesca alla spigola non abbiamo lo spazio necessario ad approfondire la pesca in tutti gli ambienti, cosa che faremo nei prossimi articoli dedicati.

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Onde, maree e fasi lunari

Altre considerazioni rilevanti per la buona riuscita delle nostre pescate sono date dalle condizioni meteo marine, dalla luna e dalla marea, tutti aspetti da valutare prima di uscire a pesca: il primo aspetto è certamente il tempo meteorologico: un fattore determinante sono gli abbassamenti di pressione, perché se sta per arrivare una perturbazione possiamo essere certi che la spigola cercherà di riempirsi la pancia; il secondo aspetto è dettato dai “cambi di luce”: non parliamo solo di alba e tramonto ma anche dell’avvicinarsi di un temporale: le nubi che velano pesantemente l’azzurro del cielo possono determinare buone occasioni per tentare un’uscita a spinning mirata alla regina. Comunque non facciamoci “prendere la mano” e non appena vediamo che i fulmini si ripetono all’orizzonte torniamo a casa: la sicurezza prima di tutto. Il terzo fattore che, personalmente, ho constatato influire molto sulla buona riuscita di una battuta alla regina è la luna. I giorni da preferire per la pesca della spigola a spinning sono quelli che vanno dalla luna nuova al primo quarto. Molti angler si affidano, prima di effettuare una battuta, alle tavole di marea ma, per esperienza personale, posso dire che questa è una variabile da ponderare solo in base al luogo dove siamo: se i picchi hanno un’escursione molto bassa eviterei di tenerne conto, così come in una foce di un fiume con grossa portata, ma se siamo in aree dove la marea si “fa sentire”, allora, dovremo prediligere le due ore prima del picco di alta, quando si smuove il fondale.

 

Pesca alla spigola: Mare in scaduta

L’ultima cosa da tenere in considerazione nello spinning alla regina, e forse la prima cosa per importanza è… il mare. Qui il discorso è molto ampio. In primis, se è vero che la spigola si può catturare in qualsiasi periodo dell’anno, e anche con calma piatta, avremo sicuramente molte più possibilità di ferrare qualche esemplare quando il mare è mosso. La situazione particolarmente favorevole sarà quella di mare in scaduta. In questa fase la spigola tenderà ad avvicinarsi alla costa per cibarsi di tutto quello che si è smosso dal fondale, e approfittare della schiuma e dei giri di corrente per tendere agguati ai piccoli pesci.

L’osservazione dell’acqua

Starà a noi pescatori valutare dove l’acqua è più adatta, cioè quale possa essere la giusta zona per la regina. Dobbiamo notare in particolar modo i canaloni dove le correnti sono più forti, le punte che si formano sulle spiagge ai lati delle foci, dove l’acqua si ferma ma pochi centimetri più in là crea dei piccoli gorghi. Se invece ci troviamo a pesca in scogliera, testiamo tutte le buche più profonde e camminiamo parecchio lungo costa, sempre in sicurezza, in cerca del seabass. Per finire questa prima parte, un piccolo consiglio: se avete avuto un attacco a vuoto, spostatevi di qualche metro in direzione opposta alla corrente e aspettate almeno cinque minuti prima di effettuare un nuovo lancio. Ora canna in mano. In bocca al lupo!

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