Pescare il blackbass: i segreti degli artificiali – Pesca Fishing Shop

Pescare il blackbass: i segreti degli artificiali per il persico trota. Come recuperare l’esca artificiale. Colori e trucchi di pesca al bass – PescaFishingShop.com

Nel libro i principi primi di Aristotele, c'è un passaggio che ci aiuta a riflettere sulla relazione tra la forma e la sostanza, una delle questioni, che più determinano il successo o meno delle nostre giornate di pesca. Aristotele ritiene che la forma costituisca l'essenza di una sostanza naturale, ritiene che esistano sostanze prime coincidenti con forme particolari, queste forme sono organismi naturali identificati mediante le potenzialità che costituiscono le loro proprietà funzionali, e non mediante la materia remota che è la base di queste proprietà (tratto dal libro di Terence Irwin).

Aspetta! Leggi tutto!

Differenze e segreti delle le esche da blackbass: approfondiamo sullo shop ciò che nascondono gli artificiali da persico trota, il modo di usarli in pesca, animarli, e altri trucchi. Leggiamolo!

Artificiali da bassfishing: l'importanza della forma

Ovviamente le motivazioni che spingevano un filosofo ed uno scienziato greco antico a parlare della teoria della forma, della sostanza e della materia, sono ben diverse da quelle che ci porteranno a spiegare l'importanza della forma e dei materiali, delle nostre esche artificiali per il persico trota. Però in un certo senso, anche nel bassfishing, sarà doveroso approfondire questi elementi per capirne l'importanza durante la scelta dell'uno o dell'altro.

Se per Aristotele alcune sostanze sono irriducibili alla loro materia, ed avere un anima significa, avere le proprietà funzionali coincidenti con la forma; per noi la scelta della forma si rivela essere una delle variabili più importanti in assoluto.

Una variabile strettamente legata all'attacco o al rifiuto del nostro ambito black bass è la forma.

Non ci stancheremo mai di ribadire il concetto della reazione.

Spesso ho discusso con pescatori che riducono il persico trota ad un semplice predatore sempre affamato che ingoia senza distinzione tutto quello che trova in acqua.

Sottolineano il fatto che sia un pesce facile da catturare con ogni tipologia di artificiale.

Questo è vero come per qualsiasi altro pesce predatore che non ha mai incontrato un pescatore.

Nei fatti invece le cose stenno in un altro modo. Bisogna conoscere tanti piccoli segreti che influiranno sul tuo modo di pescare il blackbass!

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L’aggressione del persico trota

L'istinto predatorio e la fame, portano il bass (o persico trota, è la stessa cosa) ad essere facilmente catturabile in situazioni dove l'ambiente si presenta praticamente incontaminato.

Sono casi rari, in cui i "segreti degli artificiali" ci serviranno poco o nulla. Ma non è sempre così...

La prima reazione di un predatore, per così dire "vergine", sarà quella di attaccare tutto ciò che si muove e che può essere ingoiato. Nelle nostre spiegazioni faremo sempre riferimento a pesci che vivono in ambienti con altra pressione di pesca, dove il C&R è pratica diffusa e porta il boccalone a snaturare questo nome dialettale che non gli rende giustizia.

Un blackbass può essere pescato e rilasciato più e più volte, continuerà a regalarci grandi soddisfazioni in combattimenti acrobatici con molteplici salti fuori dall'acqua, ma ad ogni suo rilascio diventerà sempre più diffidente e difficile da catturare.

Saranno queste le condizioni che renderanno emozionante la sfida tra noi e loro, sarà la nostra esperienza a trovare la giusta forma dell'esca che convinca ancora una volta il blackbass ad abboccare al nostro inganno.

 

Esche da blackbass: la ricerca della forma

Noi ricerchiamo nella forma dell'esca la somiglianza con le prede naturali del blackbass, ma spesso artificiali che non ricordano niente di conosciuto scatenano in lui l'impulso irrefrenabile dell'attacco.

Molti dei disegnatori di artificiali ricercano giorno dopo giorno con assoluta dedizione, la forma perfetta che renda il nostro inganno assolutamente irresistibile. La loro ricerca però si divide tra replicare il più fedelmente possibile il lavoro già fatto dalla natura, oppure modificarlo in ogni dettaglio, sottostando alle regole della presentazione, dell'affondamento e della vibrazione emessa, per ottenere infine l'artificiale perfetto.

Esistono molti disegnatori, tutti con grande esperienza nella pesca del black bass, ma solo certi hanno la pazienza di passare anni a trovare la combinazione tra materia, forma e sostanza che porti l'artificiale ad avere, in senso figurato, un'anima.

Quando questi artificiali sono nelle nostre mani, possiamo cercare di trovarne il corretto utilizzo per renderli irresistibili, oppure possiamo utilizzarli semplicemente sperando di capitare alla giusta distanza da un black bass affamato, sta a noi capirne la fondamentale differenza.

Raggiunto questo livello, questa conoscenza degli artificiali, potremmo dire d'aver fatto nostri alcuni piccoli "segreti" del bassfishing. Poprio come abbiamo voluto spiegare in questo articolo sullo Shop di PFS!

Categorie per suddividere gli artificiali da bass!

In commercio troveremo un incredibile moltitudine di artificiali di diverse forme e materiali, sarà quindi necessario dividerle in categorie.

Inizieremo parlando delle soft bait, ed un solo articolo non sarebbe sufficiente ad esaurire tutto quello che serve sapere quando si sceglie una soft bait.

 

La presentazione dell'artificiale

La prima cosa da tenere bene a mente è dove lanceremo la nostra esca. Quasi tutte le esche presenti nei negozi hanno un potenziale altamente catturante, saranno le nostre scelte a determinarne il successo durante l'utilizzo.

Ogni forma ha delle funzioni strettamente legate alla presentazione dell'esca nello spot da noi scelto. La presentazione consiste nel lanciare l'artificiale nel punto preciso dove noi consideriamo nascosto il nostro predatore, fermo in agguato ad aspettare una preda da aggredire.

Una delle posizioni più classiche che il boccalone assume durante la sua fase predatoria, è quella dell'immediato sottoriva, con il muso rivolto verso la sponda.

La visione del blackbass è strettamente legata alla posizione dei suoi occhi. Sappiamo che il persico trota ha una visione binoculare rivolta di fronte a loro e cioè che visualizza una semplice immagine con entrambi gli occhi, di conseguenza avrà maggior successo nell'attaccare frontalmente le proprie prede, rispetto alla sua destra o alla sua sinistra.

Tale caratteristica la ritroviamo invece nei pesci a visione monoculare. Inoltre la ricerca indica che il bass non ha la capacità di adeguare velocemente le pupille alla variazione dei vari livelli di luce, durante l'alba ed il tramonto dalle ricerche è emerso che impiegano circa 20 minuti o più per modificare la propria percezione della luce.

Tuttavia la maggior parte delle sue prede e dei pesci più piccoli, impiega più tempo ad adeguarsi al cambio di luce, questo spiegherebbe parzialmente perché durante l'alba ed il tramonto il black bass è avvantaggiato nel cacciare le sue prede, durante questo periodo vantaggioso, aumenta la propria attività predatoria e di conseguenza risulta più facile da catturare anche a noi.

Tornando alla sua posizione di caccia, sarà molto importante presentare l'esca nella giusta posizione, se il nostro artificiale cadrà nella zona sbagliata, il risultato sarà di farlo fuggire. Il rumore dell'esca che cade in acqua, può attivare la sua curiosità, oppure metterlo in allerta.

Posizionare l'esca in acqua con cura senza fare troppo rumore, si rivelerà essere l'azione vincente.

La forma dell'esca determina anche l'impatto con la superficie dell'acqua.

Un forma compatta e senza appendici entrerà in acqua provocando poco rumore, mentre una creatura con varie zampette aumenterà il rumore d'impatto.

Il tutto in relazione del peso aggiuntivo e della dimensione dell'esca.

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L'affondamento dell’esca finta

Dopo aver posizionato con cura e precisione la nostra soft bait, nello spot da noi scelto, porteremo la nostra attenzione sull'affondamento dell'esca.

Un artificiale con molte appendici come un gambero oppure una creatura, presenterà una caduta naturalmente lenta, mentre un esca dritta tipo stick bait oppure una compatta tipo tube, tenderà ad affondare molto più rapidamente. Sarà quindi doveroso regolare l'aggiunta di peso, per ottenere la giusta velocità di affondamento.

Se pensiamo che il bass si trovi in superficie presenteremo un esca senza piombo per rimanere in superficie il più tempo possibile, se pensiamo che il bass sia sospeso presenteremo una caduta lenta per aumentare il tempo di rimanenza nella strike zone, se invece consideriamo che il bass sia posizionato sul fondo, aumenteremo il peso per raggiungerlo rapidamente.

La forma dell'esca sarà determinante anche per il tipo di ostacolo che troveremo durante la caduta.

 

Leggi anche quello che abbiamo scritto qui sotto percé... capita che…

Un semplice esempio è quello dei rami sommersi, utilizzare una  creatura poco piombata all'interno di rami sommersi, porterebbe l'esca ad impigliarsi più facilmente, ed in certi casi non raggiungerebbe nemmeno la strike zone.

Di conseguenza sarà saggio utilizzare un esca compatta per entrare agevolmente nell'ostacolo.

Se invece ci troviamo in acqua libera, un’esca senza appendici potrebbe scendere troppo velocemente e uscire dal raggio di visione del nostro predatore.

Anche la tipologia del materiale ci aiuterà in questa scelta, esistono in commercio soft bait galleggianti, ed altre affondanti. Sopratutto, esistono diverse densità di materiale e diversi sapori, che ci aiutano ad aumentare il tempo di trattenuta dell'esca nella bocca del pesce.

La morbidezza delle nostre esche, la presenza di sale al suo interno, oppure la tipologia di scent, incremento il tempo di ferrata, e cioè il tempo a nostra disposizione per ferrare il pesce prima che questo si accorga dell'inganno e sputi il nostro artificiale.

Gli artificiali in commercio oggi, sono così gradevoli, che alcuni pesci tendono ad ingoiarlo senza accorgersi minimamente dell'inganno. Inoltre la densità del materiale può rivelarsi utile in relazione alla tipologia di ostacoli nei quali andremo a ricercare il nostro predatore. Se è vero che le esche morbide vengono trattenute più a lungo una volta assaggiate è anche vero che si strappano più facilmente se lanciate tra alberi e cespugli semisommersi, oppure all'interno di fitti canneti.

Di conseguenza sarà molto utile riflettere e scoprire con vari tentativi quale materiale sarà più adatto in relazione alla morfologia dello spot da noi scelto.

Sarà determinante trovare la giusta combinazione tra forma e materiale, al fine di aumentare le nostre possibilità di cattura.

 

Le vibrazioni che emettono gli artificiali da blackbass

Un ultima considerazione da effettuare durante la scelta della forma consiste nella vibrazione emessa dalle nostre esche. Strettamente in relazione alle condizioni meteo ed alla stagione di riferimento, i pesci variano la loro attività predatoria. Passano da situazioni di completa apatia a momenti di frenesia alimentare, le così dette finestre predatorie. Durante questi periodi variare la vibrazione emessa è fondamentale. Si è dimostrato in diverse ricerche che le vibrazioni emesse dagli artificiali all'interno dell'acqua attraggono o respingono i pesci.

 

Sai cosa può cambiare la tua pescata?

Quello che c'è scritto qui sotto!

Emettere vibrazioni troppo sonore derivanti da code tipo le esche paddle, oppure emetterne di impercettibili tipo i finesse worm dalla coda dritta, può rivelarsi la chiave di volta tra pescare grossi esemplari oppure non catturare nemmeno un pesce.

Noi di Pesca Fishing Shop vogliamo che le canne e i mulinelli che ti avremo spedito, ti aiutino poi a divertirti al massimo ed è per questo che pubblichiamo articoli tecnici come questo. Tu mandaci le tue foto da condividere sui nostri social!

Adesso continuiamo a parlare dei segreti degli artificiali per pescare il blackbass...

Esistono in commercio molteplici forme e tutte sono state realizzate con uno scopo ben preciso, ma per uscire da questo labirinto, è necessario effettuare delle scelte. In ogni uscita di pesca sarà necessario avere diverse tipologie di artificiali tali da consentirci di adeguarci ad ogni situazione possibile.

Per fare un breve elenco, sarà indispensabile avere una stick bait di due dimensioni, una da 5" ed una da 3".

Sarà inoltre necessario avere un imitazione di gambero, una creatura, un grub, un esca paddle ed un finesse worm di più lunghezze.

Se abbiamo spazio a sufficienza ci porteremo sempre qualche altra esca di forma strana da testare, nel tentativo di scoprire nuovi artificiali da mettere tra i nostri preferiti. Inoltre non bisognerà mai dimenticare che il pesce si abitua a distinguere i nostri inganni, ecco perché spesso sperimentare nuove tipologie di artificiali con forme poco conosciute può rivelarsi essere sorprendentemente efficace, sia per aumentare la taglia delle nostre catture, sia per aumentarne il numero.

Poi ogni anno escono delle nuove mode, dove alcuni artificiali prendono il soppravvento su tutti gli altri, spesso perché ben pubblicizzati dalle riviste, oppure in altre occasioni dai vari promoter.

Queste esche sembrano diventare l'essenza della pesca, in realtà proprio in questi periodi, sfoderare qualche vecchia esca lasciata nel cestone delle offerte, diventa la scelta vincente per ingannare qualche vecchio black bass che nonostante ne abbia viste di tutti i colori, non può resistere al desiderio di assaggiare un inganno ben congeniato. 

Speriamo che questo articolo ti sia piaciuto e possa esserti utile in pesca. Se ti va condividilo sulle tue pagine social per far conoscere Pesca Fishing Shop ai tuoi amici che amano la pesca sportiva!


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